L'ansia generalizzata non è un semplice disagio passeggero, ma una reazione esagerata agli eventi della vita che interferisce in maniera significativa con le prestazioni psico-cognitive, impedendo di concentrare la mente su situazioni specifiche e di affrontarle, con evidente limitazione della possibilità di svolgere una vita normale.
Il disturbo d'ansia patologica non insorge necessariamente in conseguenza ad eventi esterni, anche se stressanti, anche se è vero che un ambiente sfavorevole (ad esempio, eccessivamente competitivo, specie nell'ambito lavorativo ) può aggravarne le manifestazioni.
Il disturbo d'ansia può manifestarsi in un qualunque momento della vita, spesso in corrispondenza di periodi di transizione particolarmente critici o quando ci si confronta con lo stress di decisioni difficili. A soffrirne sono soprattutto le donne (colpite in modo doppio rispetto agli uomini), i bambini e gli anziani (specie se affetti da malattie croniche).
Gli attacchi di panico sono episodi di improvvisa ed intensa paura, con l'aggravamento improvviso dell'ansia normalmente presente. Sono accompagnati da sintomi fisici e cognitivi, quali palpitazioni, sudorazione copiosa ed improvvisa, tremori, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore.
Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno quando accade per la prima volta.
E’ ovvio che la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante.
Il singolo episodio, quindi, può molte volte sfociare in un vero e proprio disturbo di panico, più per “paura della paura” che altro.
La persona si trova rapidamente invischiata in un circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta “agorafobia“, ovvero l’ansia relativa al trovarsi fisicamente in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto da parte di terzi, nel caso di un attacco di panico inaspettato.
Con la paura degli attacchi di panico diventa quindi pressoché impossibile uscire di casa da soli, viaggiare in in auto oppure nei mezzi pubblici, stare in mezzo alla folla o in coda, e cosi via.
L’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente ansiogene diviene la modalità prevalente ed il paziente diviene schiavo dei suoi attacchi di panico, costringendo spesso tutti i familiari ad adattarsi di conseguenza, a non lasciarlo mai solo e ad accompagnarlo ovunque, con l’inevitabile senso di frustrazione che deriva dal fatto di essere un adulto ma dipendente dagli altri ( fatto che può condurre ad una depressione secondaria ).